Si scrive Gattò o Gateau di patate?

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Girando per i vicoli di Napoli mi capita molto frequentemente di leggere sulle lavagne:
QUI GATEAU DI PATATE
E quando posso cerco di far notare che è sbagliato questo modo di scrivere.
L’errore lo ritrovo puntualmente in molti menu (alcuni scritti con l’accento sulla ù…ma questa è un’altra storia).
In questo post chiarirò perchè la forma corretta è GATTO’ DI PATATE.

GATTO’ o GATEAU?

Se aprissimo il dizionario quasi certamente troveremmo riportato
 GATTO’ = tortino cotto al forno a base di patate….
 
Il termine deriva dal francese “gateau” e l’origine si fa risalire al 1775.
Inizialmente la parola francese era associata a “torta” o meglio ancora “focaccia“.==> Curiosità: a Napoli e dintorni ancora oggi in molte case, le signore quando preparano una torta dolce simil pan di spagna dicono: “Aggio fatt nà pizz!“. Ancora adesso i termini torta-focaccia-pizza sembrano essere sinonimi.

Per molti il termine esatto è GATTO’. Esiste anche una variante con una  sola T ovvero GATO’.  Entrambe le forme vengono accettate .

LA STORIA DEL GATTO’
Anche in questo caso come avvenuto per la maggior parte delle antiche ricette napoletane, anche la celebre preparazione culinaria a base di patate fu trascritta da Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino ed esperto cuoco e (tra)scrittore di manuali di cucina e ricette antiche.

Non conosci Ippolito Cavalcanti? Dopo aver finito di leggere l’articolo ti invito ad approfondire la vita e l’opera del Duca di Buonvicino leggendo QUESTO mio articolo

E su questi testi troviamo la parola “GATTO‘” e non “Gateau“.I FRANCESISMI IN CUCINA PER NOI NAPOLETANI
Ma perchè a Napoli si usavano molti francesismi in cucina?
Nella cultura napoletana troviamo moltissimi francesismi ormai del tutto assimilati e storpiati: buatta da boite, allummare da alumer,  buccolo da boucle, sciuè sciuè da èchouè, dammaggio da damage….e così via…
Non dimentichiamo che i francesei (tra Angioini e periodo Napoleonico) sono stati a Napoli per circa 200 anni.
Per quando concerne la cucina, i Borboni amavano la Francia (da sempre ritenuta custode di segreti culinari e punto di riferimento per moda e raffinatezza).
Alla corte dei Boboni (e non solo) c’erano cuochi francesi chiamati “i Monsieurs“.

I napoletani come accaduto per la parola gattò, trasformarono anche la parola monsieurs che divenne MONZU’.

Vuoi approfondire la storia legata ad i MONZU’? Chi erano i cuochi alla corte delle monarchie del Sud Italia? CLICCA QUI



COSA INTENDIAMO QUINDI CON LA PAROLA GATTO’
Quando usiamo questa parola ci riferiremo sempre e solo alla “torta di patate“: un impasto di patate schiacciate che racchiude uova fresche, latte, salame napoletano ed altri salumi, provola fresca, formaggi stagionati…..

mmmmmmmm…che fame eh?

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By Giuseppe Alfredo Ruggi

Mi reputo un professionista dinamico nel settore della ristorazione. Ho fondato questo portale nel 2008, diventato un punto di riferimento per studenti di istituti alberghieri. Sono appassionato di intelligenza artificiale e nuove metodologie didattiche e credo fermamente che non si smette mai di imparare.

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